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Cosa porta al calo dell’udito?
Alcune persone nascono con un deficit uditivo (ipoacusia congenita), mentre altre sordità possono svilupparsi gradualmente con l'avanzare dell'età (presbiacusia) o come conseguenza di malattie o traumi fisici. Si ritiene che l'ereditarietà e l'esposizione cronica a rumori forti siano i principali fattori che contribuiscono al calo dell’udito. Altri fattori, come la presenza di un tappo di cerume o di corpi estranei nel condotto uditivo, possono impedire la normale percezione dei suoni, un abbassamento dell’udito può essere provocato anche dall’esposizione di rumori di breve durata ma molto intensi.
Anche le lesioni all’apparato uditivo possono provocare sordità: le patologie che più spesso possono interferire con l’abbassamento dell’udito possono essere infezioni che riguardano l’orecchio, ma anche malattie che con l’udito non hanno nulla a che fare ma che possono comunque danneggiare le strutture uditive.
A danneggiare l’udito possono concorrere anche l’abuso di alcol, fumo e alcuni farmaci.
Importante è la prevenzione che può aiutare sia a recuperare l’udito perso parzialmente, e soprattutto può migliorare la qualità della vita, perché impedisce che la persona cada nella solitudine e nell’isolamento e soffra di un maggiore rischio di sviluppare patologie a carico del sistema nervoso centrale.
A cura della dott.ssa R.Cristofaro, Audiometrista